ESCLUSIVA LS – Coach Bertieri: «Tutti sono indispensabili, Ospedaletti squadra pericolosa»

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Sabato prossimo Ospedaletti di coach Lupi, dopo le sconfitte contro Follo e Tarros La Spezia, cercherà di infrangere il tabù spezzine in Serie C Silver contro Sarzana, attualmente capolista a punteggio pieno proprio insieme ai Bianconeri di coach De Santis. Michele Bertieri, coach dei Sarzanesi, ha gentilmente concesso ai microfoni di Liguria a Spicchi un’intervista sul big match della Palestra di Via Luigi Isnart e sul momento dei suoi ragazzi.

Quattro giocatori di Sarzana tra i primi venti marcatori del campionato, pur avendo segnato solo il 60% dei vostri punti realizzati. Tutto studiato? Come si lavora su una così diffusa distribuzione di punti?

Chiaramente non è nulla di studiato in modo matematico. Sicuramente, però, non sono dati che emergono a caso, bensì da un roster fatto di 8/9 giocatori tutti con punti nelle mani e da un sistema di gioco che permette ad ognuno di costringere le difese a fare delle scelte, punendole individualmente o aprendo spazi ai compagni. Ma caratterizzato anche da una mentalità che tutti i ragazzi hanno acquisito nel sentirsi equamente indispensabili e facenti parte di qualcosa che solo in questo modo può funzionare.

Quali sono le insidie nell’affrontare una squadra come Ospedaletti? Cosa teme di più degli Orange?

Ospedaletti è una squadra potenzialmente pericolosa, ma fino ad ora non sempre costante nelle prestazioni. Ha giocatori validi ed un allenatore che crede nel duro lavoro. Sicuramente i ritmi che questa squadra può tenere potrebbero crearci qualche problema alla lunga. Starà a noi provare a tenere il pallino della partita in mano ed imporre il nostro gioco. 

Sarzana e Tarros La Spezia capoliste con sette vittorie su sette e con i due migliori attacchi del campionato. Dopo Ospedaletti sarà il momento del tanto atteso derby. Può generare cali di tensione contro gli Orange? 

Stiamo giocando una partita alla volta, senza guardare ogni sabato che ci aspetta. Penso che sia la cosa migliore per non avere troppi cali di testa, provando a vivere ogni gara come una finale. Almeno fino al giorno della partita. Poi, obiettivamente, ci sono state gare in cui il rilassamento è venuto a risultato quasi acquisito, ma questo credo sia normale e conseguenza di ottime partenze e prestazioni autoritarie. Spezia sarà un capitolo che troveremo e leggeremo dopo. Ora tocca agli Orange di Lupi. 

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